giovedì 15 marzo 2012

Rindr


Nella mitologia germanica\norrena, Rindr (raramente Rind) è descritta come una gigantessa, una dea o altre volte come una principessa umana dell'Est (da qualche parte dell'odierna Russia).
Fecondata da Óðinn, partorì Váli.


Il Gesta danorum ha una diversa concezione di Rindr rispetto all'Edda. Il nome è Rinda ed era la figlia del re dei ruteni.Dopo la morte di Balðr, Óðinn consultò gli oracali su come ottenere vendetta. Su loro consiglio Óðinn si recò dai ruteni mascherato da donna medico, sotto il falso nome Wecha.Quando Rinda si ammalò, Óðinn disse di avere la medicina per curarla ma questo avrebbe provocato una violenta reazione. Su consiglio di Óðinn, il re legò Rinda al suo letto.In questo modo Óðinn la violentò e da ciò nacqua Bous, anche detto Váli. Egli poi vendicò Balðr uccidendo Höðr. 

Fonti: Edda poetica, Edda in prosa, Gesta danorum, www.bifrost.it

venerdì 10 febbraio 2012

Sjöfn, Vár, Vör, Syn e Snotra


Delle seguenti Ásynjur (asinne) si sa ben poco, sono menzionate da Snorri Sturluson che ci fornisce pochi dettagli per la carenza di materiale, le descriviamo in un post unico.

Sjöfn
Sjöfn è l’Ásynja dell’amore, in grado di diffondere tale sentimento in uomini e donne. Snorri collega il suo nome al sostantivo sjafni, per  appunto “amore”. E’ invece molto probabile che il nome di Sjöfn sia da ricondurre o a safi, “linfa” oppure a sefi, “parente”.

Snotra
Snotra  che significa “saggia” è una delle Ásynjur. Snorri riferisce che è molto saggia e nobile d’aspetto, e che il suo nome deriva dall’aggettivo snotr, “assennato”. In realtà è più probabile il contrario, che sia l’aggettivo a derivare dal nome della dea. Snotra è nominata anche nelle þulur.



Syn
Di questa Ásynja sappiamo che il suo compito è quello di essere guardiana delle soglie, per imperide l’accesso a chi è interdetto. Altro suo ruolo sarebbe quello di “avvocato” alle assemblee, il suo nome viene difatti invocato quando si vuole respingere un’accusa falsa. Il nome significa “ricusa” o “negazione”

Vör
Di Vör sappiamo che è molto saggia e attenta e difatti non le sfugge nulla. Il suo nome potrebbe derivare dall’aggettivo varr, che al femminile fa appunto vör, ovvero “accorto”, “consapevole”

Vár
Vár è l’Ásynja dei patti d’amore che stringono tra loro uomini e donne.

Fonti: Edda poetica, Edda in prosa, www.bifrost.it

giovedì 2 febbraio 2012

Sif

Sif, nella mitologia germanica\norrena è una Ásynjur (asinna) e moglie di Þórr con il quale generò Móði e Þrúðr. E' anche la madre di Ullr, anche se non lo generò con Þórr, ella non è la madre di Magni, in quanto quest'ultimo fu generato da Þórr con Járnsaxa. L'origine di questa chioma dorata deriva dal mito che vorrebbe che Loki, sempre pronto a compiere scherzi malvagi nei confronti degli altri dei, le avesse tagliato i capelli. Þórr, infuriato, avrebbe poi preteso da Loki la restituzione a Sif di una chioma bionda ancora più splendente di quella che possedeva prima. Loki usa questo fatto per provocare Sif, e indirettamente, Þórr, nella Lokasenna. I nani fecero per Loki questi capelli, come la nave di Freyr, Skiðblaðnir e la lancia di Óðinn, Gungnir.

Il nome di Sif è usato per identificare la Terra nello Skáldskaparmál 87. Sif era la più bella fra le dee. Snorri la chiama "la sibilla". E' possibile che Sif fosse la dea della casa, del campo e del grano e che avesse qualche influenza sul destino.



Sif appare sia nell'Edda in prosa che in quella poetica, e anche nella poesia skaldica, dove l'oro viene spesso definito come "la chioma di Sif".

Extra:
Le è stato dedicato un vulcano su Venere.

Fonti: Edda poetica, Edda in prosa, www.bifrost.it