Interrompiamo la rassegna delle divinità del pantheon germanico\norreno per combattere, come sempre l'ignoranza e la mistificazione.
In questo post "speciale" parliamo della svastika che viene sempre attribuita esclusivamente ai movimenti di estrema destra tedesca, come se ne fossero stati gli esclusivi creatori.
La svastika è un simbolo effigiato per mezzo del disegno di una croce greca con i bracci piegati ad angoli retti, 卐 o 卍. Il termine italiano "svastica" originata direttamente dal sostantivo maschile sanscrito svastika (स्वास्तिक) in quella lingua, che indica il simbolo religioso e propizio per le culture religiose originaria dell'India quali il Gianismo, il Buddhismo e l'Induismo.
Come simbolo, generalmente sempre con significati augurali o di fortuna, fu utilizzato da molte altre culture fin dal Neolitico (anche in Europa).
In Europa oltre ad essere un simbolo simile a quello della ruota solare, quindi rappresentativo del sole, era anche qui, un simbolo propriziatore e augurale per la buona fortuna, tanto che i guerrieri lo portavano sugli scudi.
In Europa oltre ad essere un simbolo simile a quello della ruota solare, quindi rappresentativo del sole, era anche qui, un simbolo propriziatore e augurale per la buona fortuna, tanto che i guerrieri lo portavano sugli scudi.
Etimologia
La parola italiana "svastica" deriva dalla resta del termine maschile sanscrito, svastika, attestata nella nostra lingua a partire dal 1897.
In sancrito tale termine possiede numerosi significati indicando, tra gli altri, un "bardo che da il benvenuto", "un incrocio di quattro strade", "l'incrociare le mani o le braccia sul petto", "un bendaggio a forma di croce", il "gallo", "un oggetto prezioso a forma di corona trinagolare" ma, sopratutto, nel significato di "oggetto propizio" o il disegno\simbolo di una croce greca con i bracci piegati ad angoli retti che, a secondo della maggioranza degli orientalisti, rappresenterebbe il disco solare.
Il termine sanscrito svastika deriva da svastí (sostantivo neutro; benessere, successo, prosperità) a sua volta composto dal prefisso su. (buono, bene; linguisticamente affine al greco eu- con lo stesso significato) e da astí (coniugazione della radice verbale, as: "essere"). Il suffiso -ka forma un diminutivo, per cui svastika è traducibile letteralmente come "piccola cosa in relazione con lo star bene" che si può corrispondere a un termine come "portafortuna".
Il termine "svastica" viene indicato in italiano come sostantivo di genere femminile, è possibile ipotizzare che il suo utilizzo al femminile, in Occidente, deviri dall'erata traduzione in "felicità"
Reperti archeologici in Italia
- Un fregio svasticoide appare su di una terracotta previllanoviana conservata al museo etrusco di Villa Giulia a Roma.
- Diversi vasi con raffigurazioni di svastike databili dal 10000 a.C. sia villanoviane che sannitiche e lucane sono visibili nel Museo archeologico provinciale della Lucania occidentale di Padula.
- Alcune svastike sono presenti nei mosaici delle ville del sito archeologico di Ercolano (Napoli) e distrutte dall'eruzione vulcanica del 79. Anche a Pompei compare spesso come motivo ornamentale, ve ne sono diverse nella decorazione della volte dell'apodyterium (spoogliatoio) delle Terme Stabiane.
- Diverse svastike sono presenti nel "Mosaico a cassettoni" della Domus dei Coiedii di Suasa.
- La rosa camuna di Carpene (Sellero) presenta una forma di svastika.
- Sulla pavimentazione di Ostia antica nei pressi delle rovine del teatro è presente una svastica raffigurante il sole.
- Molte svastike sono presenti come elementi decorativi e simboli di buon augurio nei mosaici e nei dipinti murali della Villa del Casale di Piazza Armerina in Sicilia.
- Il simbolo è presente sullo scudo di alcuni guerrieri sanniti, in dipinti risalenti al IV secolo a.C.
- La svastika compare come simbolo decorativo sulle vesti di alcune figure maschili presenti nei mosaici del quartiero ellenistico-romano situato nella Valle dei Templi ad Agrigento.
- La svastika compare come simbolo decorativo sulle vesti femminili nella valle dei templi di Paestum (Salerno).
- Compare come motivo decorativo vascolare su antichi vasi greci.
Ovviamente abbiamo attenzionato soltanto i rinvenimenti nel territorio italiano, ma segnaliamo anche la presenza della svastika:
Cultura celtica:
- lo scudo rinvenuto nel fiume Thames decorato con 27 svastike
- a Ongham fu ritrovato una pietra decorate con svastike
Cultura germanica (norseman, 'rus):
- la fibbia di Værløse dalla Danimarca risalte al III secolo
- la punta di lancia di Brest, in Russia
- la pietra di Ramsø, Danimarca, risalente al IX secolo
Cultura germanica (anglosassoni):
- la spada rinvenuta a Bifrons, nel Kent ha delle svastika sull'elsa, risalente al VI secolo
Secondo la studiosa Hilda Ellis Davidson la svastika potrebbe avere una connessione con Þórr e rappresentare il martello Mjöllnir, e quindi rappresentare il tuono, o possibilmente essere connessa alla ruota solare dell'età del bronzo.
Per gli abitanti dell'Illiria la svastika rappresentava il sole ed era rappresentanto in senso orario.
Nella cultura baltica la svastika è un simbolo comunque usato nell'arte baltica. Il Lituania il simbolo è conosciuto col nome di Ugunrskrusts, che si traduce come "croce del fuoco" (in senso antiorario) mentre è conosciuta come Perkonkrusts "croce del tuono" (in senso orario) ed è associata al dio Perkons il dio del tuono e della giustizia.
Occasionalmente il simbolo è associato al sole come anche a Dievs (dio della creazione), Laima (dea del destino e del fato).
Nelle tradizioni slave, la svastika è trovata sottoforma di ornamento anche sotto forma del "kolovrat" un tipo di svastika ad otto bracci.
Un oggetto molto simile ad un martello o ad un'ascia bipenne compare nella cultura sami come un simbolo magico utilizzato dagli sciamani con i tamburi. Il nome del dio Sami del tuono è Horogalles, traducibile come "vecchio Þórr". Alle volte questa figura viene rappresentata con qualcosa in mano simile ad un martello con le fattezze di una croce con le braccia curve o una svastika.
Sempre appartenente al mondo finnico dobbiamo citare il Tursaansydän chiamato anche Mursunsydän che ha sempre un significato legato al buon augurio e alla fortuna.
Ovviamente abbiamo attenzionato soltanto i rinvenimenti nel territorio italiano, ma segnaliamo anche la presenza della svastika:
Cultura celtica:
- lo scudo rinvenuto nel fiume Thames decorato con 27 svastike
- a Ongham fu ritrovato una pietra decorate con svastike
Cultura germanica (norseman, 'rus):
- la fibbia di Værløse dalla Danimarca risalte al III secolo
- la punta di lancia di Brest, in Russia
- la pietra di Ramsø, Danimarca, risalente al IX secolo
Cultura germanica (anglosassoni):
- la spada rinvenuta a Bifrons, nel Kent ha delle svastika sull'elsa, risalente al VI secolo
Secondo la studiosa Hilda Ellis Davidson la svastika potrebbe avere una connessione con Þórr e rappresentare il martello Mjöllnir, e quindi rappresentare il tuono, o possibilmente essere connessa alla ruota solare dell'età del bronzo.
Per gli abitanti dell'Illiria la svastika rappresentava il sole ed era rappresentanto in senso orario.
Nella cultura baltica la svastika è un simbolo comunque usato nell'arte baltica. Il Lituania il simbolo è conosciuto col nome di Ugunrskrusts, che si traduce come "croce del fuoco" (in senso antiorario) mentre è conosciuta come Perkonkrusts "croce del tuono" (in senso orario) ed è associata al dio Perkons il dio del tuono e della giustizia.
Occasionalmente il simbolo è associato al sole come anche a Dievs (dio della creazione), Laima (dea del destino e del fato).
Nelle tradizioni slave, la svastika è trovata sottoforma di ornamento anche sotto forma del "kolovrat" un tipo di svastika ad otto bracci.
Sempre appartenente al mondo finnico dobbiamo citare il Tursaansydän chiamato anche Mursunsydän che ha sempre un significato legato al buon augurio e alla fortuna.
Lo svastika nella cultura e nelle religioni orientali
In ambito buddhista il simbolo della svastika indica il Dharmacakra, la "ruota della dottrina".
Nel Buddhismo zen il carattere 卐 o 卍 rappresenta il 佛心印 (busshin-in) ovvero il "sigillo della mente-cuore del Buddha" trasmesso dal patriarca nel lignaggio di questa scuola.
In ambito gianista il simbolo dello svastika è uno dei ventiquattro segni propizi ed è simbolo del settimo Arhat e della presente avasarpini.
In ambito induista è il simbolo destrorso (卐) è associato con il Sole e con la ruota del mondo che gira intorno ad un centro immobile, e quindi l'emblema di Visnu (e perciò anche di Krsna). La Brhata samhita (IV secolo d.C:, al LV, 5) sostiene che lo svastika debbe essere apposto all'ingresso dei templi.
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