sabato 21 gennaio 2012

Bragi


Nella mitologia norrena/germanica Bragi è un dio appartenente alle schiere degli Æsir, sposato con Iðunn. Veniva considerato il dio della poesia, e originariamente doveva essere tutt’uno con Óðinn nella sua qualità di possessore dell’ispirazione poetica, unitamente alla sapienza (di carattere magico), derivatagli dall’idromele. E’ altresì il consigliere di Óðinn nel Valhöll.


Origini
Bragi è solitamente associato a bragr, la parola in norreno che sta per poesia. Non si sa esattamente se il nome del dio deriva da questa parola o sia invece il contrario, cioè che la parola sia nata per descrivere ciò che fa Bragi.

Snorri Sturluson scrive nel Gylfaginning, l’inganno di Gylfi, dopo aver descritto Óðinn, Þórr e Baldr:

“Uno è chiamato Bragi: è rinomato per la saggezza, e soprattutto per la scorrevolezza del discorso e dell’abilità con le parole. Conosce la maggior parte degli scaldi, i quali dopo di lui sono chiamati bragr, e dal suo nome è chiamato bragr, chi ha un’eloquenza maggiore degli altri. Sua moglie è Iðunn.”

Nello Skáldskaparmál, discorso sull’arte scaldica, Snorri scrive:

“Un giro di parole per Bragi? Chiamarlo buon marito di Iðunn, primo poeta, dio dalla lunga barba e figlio di Óðinn.”

Il Bragi figlio di Óðinn è citato in maniera incontrovertibile solo in questo unico passo.



Fonti: Edda poetica, Edda in prosa, www.bifrost.it

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