domenica 22 gennaio 2012

Höðr


Höðr (talvolta anglicizzato in Hodur e Hod), nella mitologia norrena\germanica, è il fratello cieco di Baldr. Ingannato da Loki finisce per colpire Baldr stesso con una freccia di vischio causandone la morte.

Il dio Höðr, il cui nome significa guerra, si trova in disparte mentre gli dei giocano con Baldr scagliandogli contro degli oggetti per provare la sua invulnerabilità. Il dio Loki, dopo aver scoperto il punto debole di Baldr suggerì al di lui fratello di partecipare al gioco scagliando una freccia di vischio. La freccia trafisse Baldr uccidendolo.
L’Edda in prosa, sottolinea la frustrazione degli dei al non potersi vendicare, in quanto all’interno del santuario:

“En engi mátti hefna,                                                “Ma nessuno potè reclamare vendetta,
þar var svá mikill griðastaðr.”                                 poiché quel posto era un grande santuario.”

- Snorri Sturluson, Edda in prosa


Ma Váli, fratello di Baldr e Höðr avrà comunque occasione di uccidere quest’ultimo per vendicare il fratello morto. Höðr termina dunque i suoi giorni in Helheimr, dal quale comunque è destinato a ritornare dopo il Ragnarøkrr insieme al fratello Baldr, come dio del nuovo mondo rigenerato.

Höðr è descritto molto brevemente nell’Edda in prosa di Snorri Sturluson, e la ragione ci viene spiegata nell’Edda stessa:

“Höðr heitir einn ássinn, hann er blindr. Œrit er hann styrkr, en vilja mundu goðin at þenna ás þyrfti eigi at nefna, þvíat hans handaverk munu lengi vera höfð at minnum með goðum ok mönnum”

“Uno degli Æsir è chiamato Höðr ed è cieco. E’ abbastanza forte, ma gli dei desiderano che in nessuna occasione si nomini questo dio, perché dell’opera delle sua mani a lungo sarà tenuta memoria fra gli uomini e gli dei.”

- Snorri Sturluson, Edda in prosa

In una versione teutonica del mito, Höðr uccide Baldr con la spada di Miming.

Fonti: Edda poetica, Edda in prosa, www.bifrost.it

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