lunedì 23 gennaio 2012

Iðunn


Iðunn nella mitologia germanica\norrena è una Ásynja (asinna). Appartenente alla stirpe degli Æsir, sposa del dio della poesia Bragi, a Iðunn è attributo il possesso dei frutti miracolosi dei quali gli dei si nutrono per mantenersi immortali e giovani.

Iðunn appare verosimilmente come una dea della fecondità, simile in ciò a Geðr (anche se quest'ultima appartiene alla stirpe dei Vanir). Nella Lokasenna, il dio Loki la accusa di essere dedita alla lussuria tanto da aver giaciuto persino con l'assassino del proprio fratello.

Di Iðunn è ricordato il mito del suo rapimento da parte del gigante Þjalzi. La vicenda ha inizio con un viaggio di Óðinn, Hoenir e Loki, durante il quale l'arrosto che le tre divinità desideravano cucinare viene impedito dai poteri magici di un'aquila, sotto il cui aspetto si cela il gigante trasformato. Loki tenta di colpire l'aquila con il bastone, ma questo rimase incastrato nel corpo del rapace, che spicca il volo trascinandosi dietro il dio. Loki, per salvarsi, stringe un patto con Þjalzi, promettendo di consegnarli Iðunn e le sue mele. In seguito Loki riesce a convincere Iðunn a uscire da Ásgarðr e a recarsi in un bosco, dove Þjalzi, sempre in forma d'aquila, la rapisce, portandola nella sua dimora montana di Þrymheimr. 


Privi delle mele di Iðunn gli dei cominciano ad invecchiare e, saputo l'intrigo di Loki, lo mandano a chiamare costringendolo a rimediare. Loki ottiene quindi dalla dea Freyja un travestimento da falco, tramite il quale può raggiungere la dimora del gigante,  dove trova Iðunn, sola, mentre il padrone di casa si trova momentaneamente sul mare. Loki trasforma Iðunn in una noce, portandola via con sé, ma Þjalzi, che si è ben presto accorto dell'incursione, si muta in aquila e vola al suo inseguimento. Gli dei, allora, una volta che Loki ha fatto ritorno ad Ásgarðr con Iðunn, creano una barriera di fuoco tra le cui fiamme Þjalzi perisce. In seguito Óðinn dovrà affrontare la figlia di Þjalzi, Skaði, decisa a vendicare il padre ma ad ella verrà offerto, in riparazione, il matrimonio con uno degli dei.


Alcuni studiosi hanno affermato che la presenza delle mele nel mito di Iðunn ha provenienza straniera. Difatti, nei testi più antichi che lo riportano, le mele non sono nominate, e Iðunn si dice solo genericamente che possiede il rimedio per impedire agli dei di invecchire. Inoltre, le coltivazioni di mele non furono note in Scandinavia almeno sino al tardo Medioevo. C'è tuttavia chi fa notare che il termine con cui vengono chiamate le mele di Iðunn (epli) si può riferire in senso generico a qualsiasi tipo di frutto tondeggiante, non necessariamente alle mele.

Il mito delle mele di Iðunn ha numerosi corrispettivi in altre mitologie, dove si trovano spesso frutti dai poteri miracolosi, sorvegliati da guardiani, o oggetto di contesa. Dalla leggenda irlandese dei figli di Tuirenn, che rubarono le mele del giardino di Hisberna, a quella greca del giardino delle Esperidi.


Fonti: Edda poetica, Edda in prosa, www.bifrost.it

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